CONSENTIMI: A COLPI D’INCHIOSTRO, CON GINOCCHIA LACERE SOPRA I FOGLI, GOMITOAGOMITO A CONCLUDERE LA ROTTA DI QUESTA IMPERTINENTE  VALANGA.


INCANTO VERSI, ADDITIVI DA SCIOGLIERE IN VENA. POZIONE DI STELI E RUGIADE, CONDITA  A CENERE A SINCOPI A FUOCHI DRENANTI.

PAROLE... LE MIE. STROZZATE IN TESTA, SPENTE, MORTE A GALLA... FUORIUSCITE IN ENDOVENA, SATELLITI E SAETTE. IN FIN DEI CONTI SOLO PICCOLE CREPE DEL MIO VORACE ISTINTO.

TROPPO LARGA DI FIANCHI QUESTA TESTA. RONDELLE COME ELICHE CRIPTATE... CHE PIÙ PARLO E PIÙ L’IDIOMA È SPULCIATO MALE, SU QUELL’ORECCHIA IMBARAZZATA PER LA MANCATA  TRADUZIONE.

ABIOGENESI DI PAROLE MISTICA A DELIRARE. IN VANEGGIANTI CONSONANTI IN VOCALI ABBAGLIATE NELL’INETTA SVISTA DEL MIO DEGRADO.

MALDESTRA SINCERITÀ, ATTITUDINE ABISSALE. ABITANTE NELL’ESONERO DELLE CUPE ASSONANZE MENTITE.

OBIEZIONE: HO BRANCHIE DA RESPIRARE. OBIEZIONE: HO BRINA DA SUDARE. OBIEZIONE: HO FALENE DA RINCORRERE.
OBIEZIONE: SALTO SU MOLLE  CHE NON CONOSCETE.

PASSEGGIO AL FRONTESPIZIO INDECOROSO DI UNA CALUNNIA.
GIARDINO INCARNITO, POROSO D’AMIANTO. VIGENTE È LA NORMA PER CUI  IL PELO È DELL’UOVO E LA CANDELA VALE QUANTO IL GIOCO.




IL CULO SULLA POLTRONA, SMODATO. ODE ALLE ACCUSE FRUSCIATE SULLA MIA VITA. SAETTO GIÙ PER IL GOZZO CHE SONO GIUDICATA SENZA ZELO AL MICRAGNOSO IMPIANTO DI UNA TECNICA SPORCA ALLA QUALE IL MIO CULO NON S’ACCOSTA NEANCHE.

LEZIONE: CHE T’HO IMPARATO. CHE: NIENTE DITA DENTRO IL NASO. CHE: LA GUERRA È CATTIVA. CHE: LAVARSI I DENTI DOPO I PASTI. CHE: I BAMBINI NON SI PICCHIANO. CHE: SE PARLO IO STAI ZITTA TU. CHE L’EDUCAZIONE E’ UN PRISMA DOVE L’ASSOLUTO È UN’AGGRAVANTE. LA LUCE RIMBALZA E L’OCCHIO S’ADEGUA.

APPOSTO UN GUANTO SULLA PUNTA DELLA LINGUA: GEMONO SORDE LE PAROLE QUANDO TAGLIANO LA BOCCA.

Testo e Voce: Barbara Pinchi
Video: "Yankale" di Gil Alkabetz (1995)
Musica: Feliciano Nalli
Arrangiamenti: Franco Grandoni
Inzuppami
riempimi di luce
fammi elastica
allentami
io ti mostro la persona,
l'esibizione dell'adunanza dell'anima.


Prendine le misure, conquista un taglio.
Io ho cucito addosso
le mie ossa.

Discesa trasformante,
a curarsi le braci.

La mia scopa è fatta di radici,
elimino i detriti -

attriti.

E l'infuoco questo nucleo d'appetito,
non mi faccio piccola.

Depurare.

Modellata,
un po' vorrei non aver veduto
un po' ne dò di gloria,
un po' ne dò d'orgoglio.



Fare pioggia di scintille per lo strepitio del giorno.
Nel nero ho avuto conoscimento di ciò che era ignoto

quello che è un numerevole uno è in entrambi un due


LA NATURA NON HA MODO DI CHIEDERE PERMESSO,
LO E'.

Testo: Barbara Pinchi
Video: Life Line - Életvonal - di Tomek Ducki
Musica: Angelo Benedetti
Voce recitante: Laura Pierantoni
NON SONO IN LUTTO: MI PALPO LA SCHIENA PER SBRINARE LE ALI
Testo e Voce: Barbara Pinchi
Animazione: Micaela Mariani
Musica: Angelo Benedetti
Testo e Voce: Barbara Pinchi
Musica: Angelo Benedetti
Testo e Voce: Barbara Pinchi
Musica: Angelo Benedetti
Quadri: Mauro Manini
UMANI

che se ne raccolga lo sgarbo della tua crudelta, quel piccolo
ancestrale rifiuto dell'esserti in te. e che te e sempre te
primogenito dei tuoi turbamenti.
che se ne trovi la scomodita del tuo palato, di quel quarto di
pelle a cui hai dato l'assalto. alle parole salde, dai modi
essiccati, fatte croste dei tuoi desideri.
che possa esserne una disgiunta natura in te, collerica
nenia che ti sovvien di notte, che sposta l'ora del peccato,
che assomiglia alle tue storie, che ne prende il perimetro e
sputa al centro.
a parte noi - che siamo avvezzi alle sevizie - che possano
un giorno le nostre usurate viscere dare cenno di perdita e
di disavanzo cenni al retro di una via, colti dal pianto delle
nostre lanterne fuori dalle caverne del costato discesi sopra
di te che sosti da secoli in questo torpore.


Testo e voce: Barbara Pinchi
Musica Elettronica: Angelo Benedetti
Fotografie e video: Fabrizio Corvi